Campi di mais e capannoni che si alternano lungo la via, in cielo nemmeno una nuvola, nei polmoni l´aria calda della pianura, l´aria di casa.
Intorno alle tre di ieri pomeriggio, con più di 9 mila km sulle ruote, la Cinquecento gialla della Confraternita del baccalà ha ripercorso nuovamente le strade di Vicenza.
La via Querinissima è aperta. Il viaggio è finito, l´Europa del continente torna ad essere una cartolina, un ricordo felice, un´avventura da raccontare.
Chissà, forse anche il naufrago Querini avrà provato lo stesso connubio di sentimenti contrastanti quel 12 ottobre del 1432 avvistando Venezia all´orizzonte. Scorgendo casa, appunto.
Certamente, la soddisfazione per la bella avventura appena trascorsa appare evidente nella voce dello chef Antonio Chemello, coordinatore dei ristori della confraternita e "naufrago per scelta".
«La nostra - commenta - è stata un esperienza importantissima. Abbiamo alle spalle 9 mila km e dodici Paesi europei, la soddisfazione è tanta anche perché è stato un viaggio impegnativo, ben organizzato con una media di uno o due appuntamenti per tappa. Importante per quanto abbiamo fatto, raccontando il baccalà all´estero».
«La sfida nella sfida - racconta il coordinatore - è stata poi condividere questa esperienza in gruppo. Prima di partire ci si conosceva un po´ tutti, ma vivere e viaggiare insieme per un periodo così lungo è sempre difficile, invece tra noi c´è sempre stata una grande sintonia. Da un punto di vista turistico e di risultati si può dire che noi abbiamo piantato alcuni paletti, delle basi, poi starà a chi di dovere poterli sfruttare».
«La via Querinissima - conclude Chemello - è comunque aperta, come lo era stata in passato. A Brugge ci è stato mostrato un registro del 1300 con i nomi di molti mercanti veneziani e genovesi, gente che anche allora era molto rispettata e devo dire che l´interesse per il nostro paese continua».
Impressione confermata anche nelle ultime tappe del tour, Innsbruck e Bolzano, dove le amministrazioni locali hanno accolto in modo molto caloroso la spedizione della confraternita.
Nella città austriaca è stata anche consegnata la quinta targa della confraternita al ristorante "Solo Vino" per l´ottimo baccalà servito. Mentre in Italia, sotto la guida del sindaco Spagnolli, la spedizione ha potuto visitare la bella Bolzano. Qui è mancato l´assaggio, ma per ulteriori targhe ci sarà tempo anche in appuntamenti futuri.
Del resto, l´opera della confraternita non si esaurisce qui. «Questa esperienza e stato molto bella e impegnativa - è il commento di Fausto Fabris, vicepresidente della Confraternita del baccalà - ma pensiamo già al futuro, a partire dalla tradizionale festa di fine settembre a cui quest´anno si aggiungeranno le celebrazioni per il venticinquesimo anno dalla fondazione dellaconfraternità».
Insomma, il viaggio del baccalà continua.
Fonte Il Giornale di Vicenza, 2 settembre 2012