Lo spigolo nord-ovest della provincia di Vicenza è occupato dalla valle dell'Astico, che ha in Arsiero il suo capoluogo. Qui si stacca la strada che inizia a risalire il versante esterno e presto giunge a un bivio. L'indicazione, a sinistra è per Posina e l'asfalto presto affronta la galleria che supera la stretta degli Stancari tra il Priaforà e il Cimone, nomi ben noti agli storici della Grande Guerra. All'uscita è un nuovo paesaggio in cui domina il verde e dove l'acqua è protagonista. Un quadro intatto, quasi fuori dal mondo. Poco più avanti la strada si biforca: da una parte la valle di Posina propriamente detta, sovrastata dal gruppo del Pasubio, con il passo della Borcola, aperto sul Trentino; dall'altra la valle di Laghi, uno dei comuni più suggestivi della provincia, che vanta una specifica tradizione in materia di gnocchi. La zona ha fama soprattutto per le acque minerali e le trote, le prime sotto l'etichetta delle Fonti di Posina, le seconde elevate ad attrazione sportiva e gastronomica, cui vanno aggiunti per recente riscoperta i fagioli, di due varietà pressoché esclusive, Scalda e Fasola, e le patate, che nascono in piccoli appezzamenti di fondovalle o sulle terrazze disegnate al limite dei boschi.
Tornati al bivio iniziale, prendendo a destra si sale invece verso Tonezza del Cimone lungo la Direttissima, strada che mantiene fede al suo nome innalzandosi, intagliata nella roccia, con panorami mozzafiato sulla Val d'Astico. In un quarto d'ora, suppergiù, si raggiunge quota mille dove lo sguardo si acquieta in un altopiano di straordinaria bellezza: prati e contrade, boschi d'abeti e larici, su tutto il profilo dello Spitz di Tonezza, che rappresenta la cima più orientale dell'arco che parte dalle Piccole Dolomiti e tocca il Pasubio.
Tonezza è una tranquilla località di villeggiatura, che da qualche anno a questa parte si segnala per l'impegno nel recupero dell'agricoltura di montagna, a partire dalle patate, che riescono a meraviglia sui terreni di natura morenica. Alla coltura sono riservati appezzamenti che spiccano prima come riquadri scuri tra i pascoli, poi per il verde brillante e l'esplosione di fiori bianchi e rosa.
Posina e Tonezza, praticamente contigue per territorio, condividono l'intento di fare della natura la carta vincente del proprio futuro turistico. Questo vale anche nelle attività produttive e nella fattispecie per la produzione agricola che ha ripreso un certo vigore proprio puntando sul "naturale": insieme alle patate delle migliori varietà – Bintje, Desirée, Agria e altre – si coltivano fagioli borlotti, piselli e cavoli cappucci, che conoscono solo una concimazione tradizionale con stallatico e interventi colturali a basso impatto ambientale. Una produzione non ufficialmente "biologica", ma ragionevolmente al di sopra di ogni sospetto se consideriamo la cornice naturale e la serietà delle persone che la sostengono. In fatto di patate le cifre sono modeste – una trentina di produttori, in maggior parte "biologici", per un raccolto che complessivamente ammonta a 300 quintali – senza che questo sminuisca l'importanza dell'attività, visto il riscontro gastronomico offerto da 33 esercizi – ristoranti, trattorie e rifugi di 8 località del comprensorio – che s'impegnano a tenere in menu gnocchi rigorosamente casalinghi e altre specialità affini.
Quanto alle occasioni di turismo gastronomico, il principale appuntamento è la Festa della Patata Naturale, che ha luogo nei fine settimana a cavallo tra settembre e ottobre: l'occasione è ghiotta perché nei ristoranti della zona, a prezzi di favore, si possono degustare gnocchi in cinque varianti di sugo: burro e salvia, ragù, funghi porcini, pomodoro e basilico, quattro formaggi. Una manifestazione ben congegnata dal momento che alla buona tavola abbina la prospettiva di una passeggiata nella natura con guida locale: come a dire, prima si pecca, poi si espia. Più avanti, l'ultima di ottobre si sale per acquisti a Posina per la Mostra Mercato dei Prodotti Agricoli Locali. A patto di arrivare presto perché patate, fagioli e quant'altro ci mettono ben poco a prendere il volo.