
Ben conosciute anche dagli antichi romani e greci, le proprietà curative del broccolo si sono arricchite di un'altra virtù dopo la scoperta degli effetti anti-cancro, ormai ampiamente confermata. Cominciamo col dire che il broccolo, come tutti i cavoli, è un ortaggio assai ricco di vitamine (A, B1, B2, C, PP...) così come di sali minerali. In particolare, va sottolineata la presenza nel broccolo di un calcio povero di ossalati, per cui viene assorbito al 60%. È un calcio molto biodisponibile, insomma, al contrario dei formaggi: da questo punto di vista, il broccolo è meglio del formaggio.
Una porzione di broccolo contiene tanto calcio, riboflavina e proteine quanto 2/3 di tazza di latte; tanta vitamina C quanto un'arancia. Infine, per la sua ricchezza di fibre, il broccolo dà regolarità all'intestino.
Già gli antichi riconoscevano a questo ortaggio - e la medicina ha confermato la bontà dell'intuizione - proprietà antiscorbutiche, remineralizzanti, ricostituenti, energetiche, antianemiche, disinfettanti, antidiabetiche, antirachitiche, antireumatiche. È indicato per la cura delle malattie gastro-intestinali e per quelle della respirazione, così come per curare l'anemia, il diabete, la gotta.
Ma oggi si sottolinea soprattutto che il broccolo possiede importanti caratteristiche antimutagene e anticancerogene, visto l'elevato contenuto di sostanze antiossidanti (che bloccano i radicali liberi) e la presenza di composti dello zolfo (la proteina sulforafane, di cui s'è detto in apertura).
Il suo consumo in buona quantità è indicato dai medici come alimentazione preventiva contro i tumori dell'apparato digerente (colon, retto, stomaco) del seno, della prostata e dell'endometrio, nonché nei soggetti affetti da ipertensione arteriosa, grazie al deciso apporto di potassio.